venerdì 14 gennaio 2011

Trasformazione (di passaggio in passaggio)

E’ come spostarsi
con movenze caute
ai bordi dell’anima
per non fare rumore
ascoltando il mio respiro.
E’ come un invito segreto
una lettera attesa
una voce che grida
una parola che chiedeva
abbattuta in un tonfo
da desideri abortiti.
E’ come un’ansia
un lamento incessante
le labbra chiuse
le mie mani giunte.
E’come un volo mancato
la caduta certa
le ginocchia sbucciate
le mie lacrime secche.
E’ come cielo nero
tumefatto e minaccioso
tempesta annunciata
che arriva in un lampo
senza apparente perché.

Allora resto in apnea
quel tanto che basta
aspetto che passino i tuoni
che magicamente
si ricomponga
il mio io frantumato.
E di nuovo si apre
disarmante l’incanto
e mi restituisce il viaggio
il sogno e l’utopia.
Succede, così.
Altro non so e non voglio sapere.


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