giovedì 29 settembre 2011

La Valigia rosa

A Torino
mentre tornavo
alle origini
per l’ennesimo
inesorabile
lutto
ho comprato
una piccola Valigia
rosa.
Oscuro
mi è parso
subito il motivo
non avendone
in effetti
un bisogno
reale.
Poi sul treno
proprio mentre
mi arrendevo
ai ricordi amari
di un marzo
di lacrime e neve
come lampo
mi è giunto
il significato:
la valigia è viaggio
è fiore colorato
che non si nega
è acqua inafferrabile
che scorre
è perla preziosa
che non può
avere prezzo.
Tutto questo
è metafora
della mia coscienza
di vita:
passare vivendo
vivere senza lasciar passare.
Così Viva
vorrei mi cogliesse
la morte
quando l’ora
la mia.
sarà.
Viva
e ancora
colma di gratitudine
con una piccola Valigia
rosa
in mano
pronta
per il viaggio
verso Altrove
con gli occhi
umidi di emozione
e gocce di rugiada
a far brillare
una volta ancora
come luce
le immagini
del mio tempo
per sempre
andato.
Così.



domenica 18 settembre 2011

Districando

Il segreto è
aspettare che passi
senza fretta
senza pretesa.
Solo aspettare
lasciare scorrere il fiume
lento -lento.
Avere coscienza
che sta passando
accarezzare il dolore
perché si sciolga
e si allontani
trasformandosi in lacrima
e intanto riempire la vasca
immergersi nell’acqua
ed ascoltare
il groviglio che pulsa
e a mano a mano
si districa.
Il segreto è
non opporre resistenza
farsi attraversare
purificare
senza paura
senza incertezza.
Tutto è in procinto
di passare
anche il male
più attanagliante
anche la delusione
più svilente.
Tutto è già altro
è già nuovo
è già oltre.
Il segreto è
accettare la debolezza
ribaltarla
stenderla
stirarla al contrario
fino a farla diventare forza.
Il segreto è
essere umilmente
quella forza conquistata
e solo dopo
riprendere il passo.


domenica 11 settembre 2011

Allenamenti

Strappo
alla confusione
un pensiero
che prima
diventa parola
poi
si manifesta
in azione
e subito
mi ritrovo
lieve
e stremata.
Coerenza
e coraggio
sono fatica
e sollievo
sono sudore
e fiato corto
anche quando
ruotano intorno
al più intimo
e piccolo
gesto.
Penso
a quante volte
ho rinunciato
lasciando
incompiuta
questa
catena
vitale
e sento
a pelle
il male che
l’abdicazione
mi ha
provocato.
Serve
molto
allenamento
e sarà
questa
la palestra
che inizierò
a frequentare
da ieri
specializzandomi
nel salto
che congiunge
il dire certo
con il fare
sempre
un po’ troppo
aleatorio.

mercoledì 7 settembre 2011

Dove

Gironzolando
per i miei
percorsi
ho incontrato
un’altra me
l’avevo dimenticata
mi aveva dimenticata.
Per un tempo provvisorio
e insieme imperituro
siamo state
come isole
perse
lontane
e abbandonate.
Poi sotto il sole
di questo settembre
languido e ansioso
ci siamo
rispecchiate
negli occhi nudi
e in silenzio
domandandoci
quale fosse
il senso occultato
abbiamo reso
la medesima risposta.
Le ali si sono aperte
in un volo
alto e imponderabile
e la conferma
di autenticità
è arrivata
puntuale
come aspettavo.
Anzi speravo.

domenica 4 settembre 2011

Come libri chiusi

Giornate
come questa
invitano
al silenzio
non chiamano
la riflessione
l’approfondimento
la comprensione.
Restano lì
silenti
e immobili
come libri chiusi
e appoggiati
in angoli remoti
in attesa
di essere aperti
ancora
e finalmente
risvegliati
dall’apparente
torpore.
Così ora
qui
cullata dall’oblio
attendo
sospesa
e necessariamente
sola
la notte
sperando
che domani
il giorno sbocci
come fiore
incantevole
e mi porga
il petalo
più vero
che è insieme
parola e musica.

venerdì 2 settembre 2011

Disilludendo

E forse
mentre
parlando
ti negavo
l’illusione
di un possibile
Noi comune
stavo solo
togliendo
a me
il peso
di doverlo
conquistare
ancora
di attimo
in attimo
con sacrificio
e dedizione.
Forse stavo
unicamente
cercando
di alleggerire
il carico
(il mio)
di scrollarmi
di dosso
anche
la sola idea
di nuova fatica
e di liberarmi
dell’impegno
che vuole dire
amare
e lasciarsi
amare.
Non sono
pronta io
non lo sono
mai stata.
Forse
mi basto
egoisticamente
così.
E qui
mi viene
in mente
una poesia
di Montale
e già tutto
mi pare
più chiaro.
Forse.