domenica 8 luglio 2012

Sull’autenticità




Il riconoscersi e l’urgenza del dirselo sono elementi costituenti i rapporti autentici, sono il presupposto di una continuazione che può raggiungere una dimensione diversa, oltre lo schema del tempo e della distanza.
Niente arriva a caso, e l'intensità della forza che noi trasmettiamo (o non trasmettiamo) agli altri è solo lo specchio dell'intensità della stessa forza che gli altri trasmettono (o non trasmettono) a noi.
Di questo ci nutriamo, se abbiamo la fortuna di fare la strada con persone che ci corrispondono. In assenza di tutto questo ci perdiamo se tale fortuna ci è negata.
Occorre rigore, attenzione e dedizione per coltivare tutta questa bellezza.
E occorre essere consapevoli che il tormento, la sofferenza o l'inquietudine che stiamo attraversando forse non sono più terribili del tormento, la sofferenza o l'inquietudine che sta attraversando il nostro interlocutore.
Occorre stare sempre in allerta, come sempre in allerta è la vita nei nostri confronti.
Ed è indispensabile essere semplici e modesti, spingere lo sguardo oltre noi stessi e abbracciare l’infinito che abita gli occhi degli altri.
Però bisogna anche saper distinguere, passare oltre le cataratte emotive e in caso di necessità svoltare l’angolo, sì.
Ma svoltare l’angolo e abbandonare la strada che ci pare quella principale e più sicura resta, quasi per tutti, l’azione più difficile, nella sua apparente banalità, da mettere in atto.
Eppure mi chiedo spesso quanto tutto sarebbe più chiaro e piacevole, quante nuove opportunità potremmo cogliere o ci coglierebbero, se sapessimo coraggiosamente accondiscendere all’invito dei tanti angoli che sempre ci chiamano alla svolta per mostrarci panorami e prospettive diverse.


Chissà.






Milano -venerdì 27 aprile 2012 -ore 6:03.


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