martedì 14 giugno 2011

Se avessi le ali

Se avessi le ali
per trasportare
in volo
il dolore stantio
e dargli aria
per alleggerire
i cuori
e togliere
lo sgomento
da tutti gli occhi
in attesa
assetati di vita
affamati di futuro
per stemperare
la paura
e rendere impotente
l’ingiustizia
per neutralizzare
la malattia
ed accendere
con vigore
la speranza
per rinvigorire
i corpi
ed illuminare
gli sguardi
per stringere
le mani
e baciare
i visi.
Ecco
se avessi le ali
io oggi
in quell’ospedale
avrei
accompagnato
in viaggio
tra il sole
e le nuvole
gonfie
bianche
e immacolate
molti cuori offesi
troppi
avrei fatto fare loro
giravolte
e danze
avrei cantato con loro
nel punto
più alto del cielo
per poi tornare
a sedermi
ancora
accanto a loro
nella corsia
in attesa
insieme a loro
custodendo
per sempre
il segreto
del salto
condiviso
verso
un domani
migliore
possibile
e tangibile.
Ma ali non ne avevo
e mi è rimasto
solo
il senso
di impotenza
per non aver potuto
fare niente
se non portarmi a casa
questo peso
che a nulla è servito
e a nulla servirà.

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