domenica 15 maggio 2011

Apnea

Continuerò ad aver cura di me
della purezza che mi abita
della poesia che sempre
mi ha accompagnato
anche quando intorno
era solo assenza.
Quando ho ribaltato
il senso e il non senso
ritrovato l’equilibrio
vagando instabile
su di un filo d’aquilone.
Quando ho fatto mio
ogni respiro
risvegliato ogni battito
acceso tutti i sorrisi.
Quando a riva
ho riportato le perle
con la fatica e il sudore.
Continuerò ad aver cura di me
di questi preziosi attimi
in cui mi muovo
appena sospesa
libera
tra temporale e arcobaleno.
E so che se dovrò
(ma non vorrei, ahimè)
proprio sul confine dove ora il sogno
sta incontrando il reale
la parola l’abbraccio le mani
potrò anche decidere
di abbandonare la stasi
e ricominciare la corsa
verso altri destini.
Restituendoti con ossequio
la monocromatica apnea
che limita il volo
imprigiona le urgenze
e disattende l’incanto.


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