sabato 10 novembre 2012

Il punto di domanda


Sorridesti 
ed i tuoi occhi 
si illuminarono 
così non capii 

che avevi il cuore 
spezzato. 

Poi fu silenzio. 

Il mio vagare. 
Il punto di 
domanda 
su di me 
su di noi 
che tacitamente 
rinnovavo. 

Non capimmo. 

Non potevamo capire. 
Gli anni chiusi 
mentendo al nostro meglio 
per poter sopravvivere 
alla bufera 
ci hanno snaturato 
inevitabilmente. 
Ed è ipocrita e banale 
far finta 
che così non sia. 
L’Anima 
-quella vera 
si è pietrificata. 
Stenta a manifestarsi. 


Ora tornare alla 
luce gridando 
-sono io, eccomi, 
sono così, 
porto in grembo 
il tormento 
il segreto 
la bugia- 
diventa quasi 
impossibile. 


Io ti ho visto 
e tu lo sai. 
-Guarda meglio dentro me, 
analizza il mio dettaglio- 
Vorrei dirti, adesso. 
Ma resta 

quel punto di domanda 
a tormentarmi. 


E non so risolvermi. 
Non da sola. 









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