lunedì 11 giugno 2012

Sotto la pelle




Te l’ho scritto 
sotto la pelle
così non sbiadirà
nessuno saprà
nessuno capirà.
Resterà lì
-invisibile agli altri occhi-
mio e tuo
tuo e mio.
Potrai rileggerlo
quando vorrai
-ras
chierai via
lo strato cutaneo
che ricopre
la parola più vera-
sanguinerai un po’
perché la Bellezza
-disarmante e libera-
fa anche male
lo sai
lo so.
E poi sarà quiete e dimora
brivido e vento
onde schiumate di bianco
inebriante vino rosso-rosso
profumi antichi
visioni -sogno -desiderio
e realtà sognata.
La musica si diffonderà
farà vibrare ogni corda
e insieme vibreremo anche noi.
Sarà solo per un attimo eterno
poi quella ferita guarirà
rinnovando la promessa
di aprirsi ancora
per mostrare nuovamente
quelle parole
che saranno ogni volta nuove
pur rimanendo le stesse.
Non so se così saremo salvi
ma so di certo che saremo vivi.
E questo mi basta
per continuare il viaggio
il passo condiviso.







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