lunedì 31 ottobre 2011

Il tempo che è

Come se la musica
non fosse mai
cambiata
e dentro questa
melodia
attraverso i vetri
appannati
si intravedesse
l'impronta
di un ritorno infinito.
Come una danza
come un pensiero
qualcosa di buono
e misterioso
pronto a celebrare
l'attimo.
Come urgenza di mani
come parole liberate
e sussurro di voce
come passo
che muove
l’ondulato sentiero
di umide colline.
Come olfatto
che riporta
autunnali odori
di un tempo che è.
Come una
cartella colorata
colma di libri
e quaderni
dentro un autobus
in movimento
scoppiettante
di ragazzi in bilico
tra la vita
e il sogno.
Come amore
incondizionato
negli occhi
vigili e gentili
discretamente
rilasciato
per accompagnare
con infantile
stupore
quel movimento
nelle curve
dei quartieri
e del tempo.



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