A Torino
mentre tornavo
alle origini
per l’ennesimo
inesorabile
lutto
ho comprato
una piccola Valigia
rosa.
Oscuro
mi è parso
subito il motivo
non avendone
in effetti
un bisogno
reale.
Poi sul treno
proprio mentre
mi arrendevo
ai ricordi amari
di un marzo
di lacrime e neve
come lampo
mi è giunto
il significato:
la valigia è viaggio
è fiore colorato
che non si nega
è acqua inafferrabile
che scorre
è perla preziosa
che non può
avere prezzo.
Tutto questo
è metafora
della mia coscienza
di vita:
passare vivendo
vivere senza lasciar passare.
Così Viva
vorrei mi cogliesse
la morte
quando l’ora
la mia.
sarà.
Viva
e ancora
colma di gratitudine
con una piccola Valigia
rosa
in mano
pronta
per il viaggio
verso Altrove
con gli occhi
umidi di emozione
e gocce di rugiada
a far brillare
una volta ancora
come luce
le immagini
del mio tempo
per sempre
andato.
Così.
Scrivere per disinfettare le ferite. Per ricucire l'anima. Per tonificare il cuore. Tutto qui.

giovedì 29 settembre 2011
domenica 18 settembre 2011
Districando
Il segreto è
aspettare che passi
senza fretta
senza pretesa.
Solo aspettare
lasciare scorrere il fiume
lento -lento.
Avere coscienza
che sta passando
accarezzare il dolore
perché si sciolga
e si allontani
trasformandosi in lacrima
e intanto riempire la vasca
immergersi nell’acqua
ed ascoltare
il groviglio che pulsa
e a mano a mano
si districa.
Il segreto è
non opporre resistenza
farsi attraversare
purificare
senza paura
senza incertezza.
Tutto è in procinto
di passare
anche il male
più attanagliante
anche la delusione
più svilente.
Tutto è già altro
è già nuovo
è già oltre.
Il segreto è
accettare la debolezza
ribaltarla
stenderla
stirarla al contrario
fino a farla diventare forza.
Il segreto è
essere umilmente
quella forza conquistata
e solo dopo
riprendere il passo.
aspettare che passi
senza fretta
senza pretesa.
Solo aspettare
lasciare scorrere il fiume
lento -lento.
Avere coscienza
che sta passando
accarezzare il dolore
perché si sciolga
e si allontani
trasformandosi in lacrima
e intanto riempire la vasca
immergersi nell’acqua
ed ascoltare
il groviglio che pulsa
e a mano a mano
si districa.
Il segreto è
non opporre resistenza
farsi attraversare
purificare
senza paura
senza incertezza.
Tutto è in procinto
di passare
anche il male
più attanagliante
anche la delusione
più svilente.
Tutto è già altro
è già nuovo
è già oltre.
Il segreto è
accettare la debolezza
ribaltarla
stenderla
stirarla al contrario
fino a farla diventare forza.
Il segreto è
essere umilmente
quella forza conquistata
e solo dopo
riprendere il passo.
domenica 11 settembre 2011
Allenamenti
Strappo
alla confusione
un pensiero
che prima
diventa parola
poi
si manifesta
in azione
e subito
mi ritrovo
lieve
e stremata.
Coerenza
e coraggio
sono fatica
e sollievo
sono sudore
e fiato corto
anche quando
ruotano intorno
al più intimo
e piccolo
gesto.
Penso
a quante volte
ho rinunciato
lasciando
incompiuta
questa
catena
vitale
e sento
a pelle
il male che
l’abdicazione
mi ha
provocato.
Serve
molto
allenamento
e sarà
questa
la palestra
che inizierò
a frequentare
da ieri
specializzandomi
nel salto
che congiunge
il dire certo
con il fare
sempre
un po’ troppo
aleatorio.
alla confusione
un pensiero
che prima
diventa parola
poi
si manifesta
in azione
e subito
mi ritrovo
lieve
e stremata.
Coerenza
e coraggio
sono fatica
e sollievo
sono sudore
e fiato corto
anche quando
ruotano intorno
al più intimo
e piccolo
gesto.
Penso
a quante volte
ho rinunciato
lasciando
incompiuta
questa
catena
vitale
e sento
a pelle
il male che
l’abdicazione
mi ha
provocato.
Serve
molto
allenamento
e sarà
questa
la palestra
che inizierò
a frequentare
da ieri
specializzandomi
nel salto
che congiunge
il dire certo
con il fare
sempre
un po’ troppo
aleatorio.
mercoledì 7 settembre 2011
Dove
Gironzolando
per i miei
percorsi
ho incontrato
un’altra me
l’avevo dimenticata
mi aveva dimenticata.
Per un tempo provvisorio
e insieme imperituro
siamo state
come isole
perse
lontane
e abbandonate.
Poi sotto il sole
di questo settembre
languido e ansioso
ci siamo
rispecchiate
negli occhi nudi
e in silenzio
domandandoci
quale fosse
il senso occultato
abbiamo reso
la medesima risposta.
Le ali si sono aperte
in un volo
alto e imponderabile
e la conferma
di autenticità
è arrivata
puntuale
come aspettavo.
Anzi speravo.
per i miei
percorsi
ho incontrato
un’altra me
l’avevo dimenticata
mi aveva dimenticata.
Per un tempo provvisorio
e insieme imperituro
siamo state
come isole
perse
lontane
e abbandonate.
Poi sotto il sole
di questo settembre
languido e ansioso
ci siamo
rispecchiate
negli occhi nudi
e in silenzio
domandandoci
quale fosse
il senso occultato
abbiamo reso
la medesima risposta.
Le ali si sono aperte
in un volo
alto e imponderabile
e la conferma
di autenticità
è arrivata
puntuale
come aspettavo.
Anzi speravo.
domenica 4 settembre 2011
Come libri chiusi
Giornate
come questa
invitano
al silenzio
non chiamano
la riflessione
l’approfondimento
la comprensione.
Restano lì
silenti
e immobili
come libri chiusi
e appoggiati
in angoli remoti
in attesa
di essere aperti
ancora
e finalmente
risvegliati
dall’apparente
torpore.
Così ora
qui
cullata dall’oblio
attendo
sospesa
e necessariamente
sola
la notte
sperando
che domani
il giorno sbocci
come fiore
incantevole
e mi porga
il petalo
più vero
che è insieme
parola e musica.
come questa
invitano
al silenzio
non chiamano
la riflessione
l’approfondimento
la comprensione.
Restano lì
silenti
e immobili
come libri chiusi
e appoggiati
in angoli remoti
in attesa
di essere aperti
ancora
e finalmente
risvegliati
dall’apparente
torpore.
Così ora
qui
cullata dall’oblio
attendo
sospesa
e necessariamente
sola
la notte
sperando
che domani
il giorno sbocci
come fiore
incantevole
e mi porga
il petalo
più vero
che è insieme
parola e musica.
venerdì 2 settembre 2011
Disilludendo
E forse
mentre
parlando
ti negavo
l’illusione
di un possibile
Noi comune
stavo solo
togliendo
a me
il peso
di doverlo
conquistare
ancora
di attimo
in attimo
con sacrificio
e dedizione.
Forse stavo
unicamente
cercando
di alleggerire
il carico
(il mio)
di scrollarmi
di dosso
anche
la sola idea
di nuova fatica
e di liberarmi
dell’impegno
che vuole dire
amare
e lasciarsi
amare.
Non sono
pronta io
non lo sono
mai stata.
Forse
mi basto
egoisticamente
così.
E qui
mi viene
in mente
una poesia
di Montale
e già tutto
mi pare
più chiaro.
Forse.
mentre
parlando
ti negavo
l’illusione
di un possibile
Noi comune
stavo solo
togliendo
a me
il peso
di doverlo
conquistare
ancora
di attimo
in attimo
con sacrificio
e dedizione.
Forse stavo
unicamente
cercando
di alleggerire
il carico
(il mio)
di scrollarmi
di dosso
anche
la sola idea
di nuova fatica
e di liberarmi
dell’impegno
che vuole dire
amare
e lasciarsi
amare.
Non sono
pronta io
non lo sono
mai stata.
Forse
mi basto
egoisticamente
così.
E qui
mi viene
in mente
una poesia
di Montale
e già tutto
mi pare
più chiaro.
Forse.
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