Con un certo ritardo ecco il mio pensiero per il 2012...
Cari tutti,
stiamo per partire verso altri orizzonti
lasciandoci alle spalle un anno difficile e sofferto. Lo facciamo, nessuno
escluso credo, con un certo timore, ché questo 2012 ci sembra già, se
possibili, più impervio e tortuoso.
La paura per il domani, che ci appare sempre meno
sereno, sembra essere il sentimento più diffuso che ci accompagnerà.
Non potendo scongiurare gli inevitabili problemi
che puntualmente busseranno alla porta di noi tutti quello che spero è che
nella difficoltà non trovi mai freno la voglia di comunicare, di cercarsi e di
manifestarsi, che nell’appiattimento
generale che ci circonda trovi sempre spazio anche solo un’idea, un
progetto, una parola nuova e soprattutto originale, uno slancio che
destabilizzi la distorsione del sentire superficiale e omologato.
Io credo che nella consapevolezza della nostra individualità sia già insita la rinascita e
che solo riappropriandoci di noi stessi, riconoscendo ed affrontando le nostre
singole responsabilità, potremo dare una schiaffo alla condizione in cui ci
troviamo, ladra di futuro, che ci vuole già vinti.
Quindi: che sia l’anno del risveglio di ogni
coscienza e della contaminazione di anima con anima, di pensiero con pensiero,
di vita con vita.
Perché Vita ancora possa essere.
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